"Prendiparte"

2002
videoproiezione in diretta dalla torre Prendiparte del panorama di Bologna e matita su muro. (foto Rocco Casaluci)

In un momento in cui la questione del reale, della sua rimaterializzazione, riprende inaspettato sviluppo, dopo un quindicennio di preparazione all'avvento di quel virtuale che è rimasto dimensionato all'interno dell'ambito mediatico puro, diverse sono le opere che si presentano come una vera e propria certificazione della qualità materiale della realtà che vediamo e viviamo. Il paradosso è che lo fanno attraverso l'uso tanto delle vecchie che delle nuove tecnologie.
In quest'ambito vanno collocate le videoproiezioni di Andrea Aquilanti. Paesaggi urbani proiettati con un sistema a circuito chiuso su una parete, sulla quale l'immagine è ulteriormente riportata con un disegno leggero. Immagine elettronica e immagine disegnata formano così un doppio binario, reso visibile dallo stesso spettatore che è costretto a passare davanti al proiettore cancellando momentaneamente l'immagine elettronica a favore di quella disegnata. Oltre le suggestioni dei piccoli cambiamenti che avvengono con lo scorrere del tempo, è la sincronia tra immagine elettronica, disegno e realtà, a creare le condizioni di una rinnovata credibilità tanto dell'immagine che della realtà.

Raffaele Gavarro