INCANTARE (1) /inkan’tare/ [voce dotta, latino incantāre, comprensivo di in-‘dentro, sopra’ e cantāre nel senso originario di ‘recitare formule magiche’, frequentativo di cănere ‘cantare’, di origine indeuropea] A verbo transitivo 1. Recitare parole, formule o compiere atti che producano effetti soprannaturali su persone o cose. 2. fig. Affascinare, ammaliare: la fatica degli accademici si riduce … ad incantar per un’ora le pazienti orecchie degli ascoltatori (Muratori) | fig. Incantare il dolore, mitigarlo momentaneamente con qualche rimedio | fig. Incantare la fame, attutirne gli stimoli in qualche modo | fig. Incantare la nebbia, avere molta fortuna | Incantare i serpenti, affascinarli con la musica. 3. fig. Soggiogare, rapire, estasiare per meraviglia; diletto e simile: musica, poesia, grazia, maniere che incantano. | Avvincere, sedurre con le lusinghe, i vezzi l’amore: ormai l’ha incantato. B verbo intransitivo pronominale 1. Restare trasognato, estatico: incantarsi per lo stupore, la meraviglia; incantarsi a guardare qualcosa o qualcuno | Rimanere immobile, come intontito: spesso s’incanta mentre lavora o studia. 2. Arrestarsi, fermarsi: il meccanismo è difettoso perché spesso s’incanta.

 

Dal vocabolario della lingua italiana Nicola Zingarelli, ed. Zanichelli, 1970.