Appunti di una mattinata romana
Il poeta è il sacrario della parola
Il coltello sulla mola.
Morto non ero
Morto non sono
Morto sarò fra molto
O fra un pò.
Ultima impresa
Cambiare le attese.
I poeti di oggi sono solitari e delusi
Non pensate a Leopardi
Ma alle pecore tra i cardi.
L’io è una cosa che non c’è.
Più tardi saremo vivi
O forse mai
Occorre calma estrema
Estremi guai.
Nel calamaio c’è la cocacola
E chi intinge
È ovvio che non scrive
Finge.
Il mondo delude o illude.
Pare che ogni volta il mondo cambi strada
Senza dirci dove vada.
Scrivo col buio
Come tu dipingi con la luce.
Qualcuno al posto mio pure li avrà avuti
Questi amori che a me non sono mai venuti.
Da morti sentiremo la mancanza di tutto
E di niente.
Infine, vorrei ribadire ai più prolissi
ciò che mai dissi.