Lettera di Dio allumanità
sipario,
dio seduto sul divano, aspetto lievemente trasandato, sesso femminile, età indecifrabile.
davanti a lei un televisore spento. lo spettatore vede il retro del televisore, nella stanza cè una luce giallastra, piccoli oggetti da trucco per terra, rossetti, rimmel, un asciugacapelli.
stiratevi
passate la testa sotto luscio, vi aspettano pensieri molto più larghi di una strada,
vedrete un coniglio, un cane, una farfalla,
stiratevi
tiratevi fuori come se il vostro respiro fosse tutto dallaltra parte e dovete raggiungerlo,
la vita vi ha spaccato, con voi cè solo la morte al di là di quella porta,
dovete passare da soli,
ve lo dico io
io che sono dio, credetemi, in fondo non vi costa niente,
lasciate ogni altro impegno, ozio o preghiera
affanno o piacere, lasciate i vostri panni, lasciate il mondo nella sua pantofola,
lasciate tutto e guardate quel filo di luce che cè sotto la porta, vi sembrerà impossibile
stirarvi, rendervi così sottili da baciare quella polvere, da salirci sopra, abbracciare ogni granello
di quella polvere, passare un atomo alla volta dallaltra parte,
passerete e non troverete niente, io non ero dio prima di passare,
stavo mangiucchiano nervosamente il tempo della mia vita, recitavo, avevo un certo numero di paure,
aspettavo cose minime che sembrano grandi,
ora posso abbracciare tutti, posso andare a raccogliere
lultimo desiderio in fondo allultima anima e farvelo vedere, posso dare a me stessa qualunque forma,
pausa
esiliarsi, farsi esile oppure espandersi,
avere un cuore vuole dire avere una galassia in mezzo al petto,
pausa
sono diventata dio poco alla volta e senza neppure pensarci, ora sono una cosa
che non sa del finito né dellinfinito, il vostro tempo è
acqua che basta appena a lavarvi le mani,
uso un altro tempo
e quando parlo o cammino so che devo sbrigliarmi come un cavallo,
faccio cadere il mio corpo, gli faccio mangiar le nuvole che voi guardate e quando apro la parola
la apro veramente, le metto dentro tutte le strade che cerano al mondo prima degli uomini,
il rosso della prima bacca, locchio della prima rana,
pausa
dio non è vero che è in ogni cosa e neppure ogni cosa è
in dio,
non capisco perché assegnarsi pochi parole, pochi gesti e lasciare tutto il resto nelle mani di una divinità,
vi siete assegnati il sogno e la veglia, la morte e la vita e quello che vi accade è sempre appeso
a una molletta per pochi attimi, appesi insieme agli altri
e voi parlate sempre di quello che accade, ve lo raccontate ogni minuto, lho fatto anchio,
ma era sempre un gioco piccolo, ma mai veramente piccolo da lasciarvi passare sotto la porta,
pausa
vivere insomma non è voler vivere, non è voler morire, vivere
è non sapere nulla di queste cose,
non sapere nulla di se stessi a parte la piccola impronta che è il nostro corpo, tutto il nostro corpo
non è più consistente di un sudore che abbiamo avuto sul palmo della mano,
e neppure lanima è di più, è forse una fitta tra le costole, un calore sulla faccia,
per essere dio sono arrivata a un terzo luogo, una cosa che aveva intuito anche quello che voi chiamate cristo,
pausa
il mio corpo è come un ferro infuocato, che malattia può avere
un ferro infuocato, che sentimenti?
queste sono cose che avevo quando facevo lattrice e incontravo uomini e me ne scopavo uno ogni sera e stavo nelluovo del mio io e mi guardavo, guardavo la vita e per guardarla la fermavo, non era bosco, palco, macchina che passa, rumore, filo bianco sul pavimento, serpente che prega, parole
che un coniglio non ha mai detto,
pausa
lio saltò in aria, ma senza impazzire
è questo il miracolo a cui lavoravo e che mi è riuscito,
far saltare in aria la baracca di essere qualcuno senza entrare nel giardinetto della follia,
ora per me è davvero una bella e tremenda cosa essere nel mondo,
pausa
anche linfinito è una cosa piccola, una cosa da sfondare,
giratevi, alzatevi da ogni abitudine, uscite veramente e sentirete che non eravate dentro niente, non eravate dentro una vita e dentro un luogo, non eravate neppure dentro unillusione, stavate semplicemente dando una forma al vostro essere e appena quella forma vi piaceva il mondo si chiudeva, niente, più niente vi era utile,
pausa
molti di voi pensano alla morte, ci pensavo anchio, ovviamente ci penso
ancora,
la mia spalla, il mio occhio in un baule, tutte le altre spalle che già ci sono in un baule, tutti i cimiteri
e tutte le farfalle di questo mondo non aggiungono e non tolgono nulla alla perfetta idiozia della morte,
la morte passa da voi perché voi siete passati da lei, gli avete dato un desiderio e ora quel desiderio vuole il vostro corpo, anche per questo desiderare, in genere, è pericoloso,
la morte vuole il vostro corpo come la notte vuole il giorno, siamo inciampati
nel prendere, nel volere e allora tutto quello che prendiamo se lo prende la morte, la morte vi sconsiglia
di stare al mondo e alla fine vi convince,
io lho fregata nel momento in cui sono diventata dio si è allontanata,
ha pensato che per un secondo può tenersi lontana ed io in questo secondo posso fare tutto, posso comparire scomparire da ogni cosa, forse è proprio da questa attitudine che è nata la storiella della ubiquità di dio, forse è tutto vero, ma è roba da un secondo, dio è tra linizio e la fine di uno sbadiglio, è nel tempo di scartare una caramella, poi è finita anche per lui,
dio è come un occhio appoggiato sulle ciglia, come un cane che corre in un armadio, insomma unanomalia particolarmente resistente,
se sono diventata dio devo ringraziare tutti gli uomini che ci sono stati e anche devo ringraziare i dinosauri, cose che non ho mai visto, quelli che fanno le poesie e quelli che non le fanno, e poi le marmitte delle macchine, gli ombrelli, gli aeroplani, devo ringraziare tutto
quello che ho mangiato e tutta laria che ho respirato, da questo infinito intreccio andava formandosi un dio, ma nemmeno lo sapevo,
pausa più lunga,
la donna dio raccoglie alcuni oggetti per terra, mette un po dordine nella stanza e poi riprende a parlare
un gesto semplice, la vita devessere un gesto semplice, a un certo punto,
quando un verme
rovisterà nei miei occhi io non potrò più vedere il primo ragazzo che mi ha baciata,
non potrò più straziarmi o dondolarmi sullaltalena delle paure e delle speranze, non potrò neppure avere la sensazione che non esisto,
essere dio significa trovarsi ad essere molto più semplici di quello
che siamo abitualmente,
io sono un dio a cui molto spesso il cuore batte in disordine, il mio cuore più che un muscolo
è una bestia, un cuore che cammina, mi rovista la gola, la testa,
e allora quando si ha un cuore così e intorno le teste viperine uscite dai solchi degli ultimi decenni
io sono pronta ad agire a venire dalle nevi del mio pallore verso ognuno di voi, io sono
disponibile a frugare tra i resti consumati di ogni età, mi farò accompagnare dal vento, un vento che nelle pianure è più silenzioso che in montagna,
non bisogna prendersi per uomini soltanto perché abbiamo alcuni organi
e un calderone di pensieri,
pausa
riposatevi se volete avere qualche idea, io non ho puntelli segreti, astraetevi
da ogni pesantezza da ogni languore
dio è un disingombro e ora il mondo è particolarmente ingorgato,
dio il mondo lo aveva fatto immaginando una decina di persone al massimo ad
abitarlo,
allora si che cera una vera impetuosità di esistere e non cera bisogno della coscienza perché cera poco da vagliare, da calcolare,
ora ogni microbo è impigliato tra le linee delluniverso,
il lieve, limpalpabile, lindicibile
non si addicono a chi si sente dallinizio alla fine come un pesce appena pescato, una trappola preparata
da ieri, da tanti ieri,
pausa
io non amo i luoghi della vita facile, non amo fornire molti ingressi a chi
vuole visitarmi, il male dessere ammirata, il male dessere trascurata
ormai sono cose che poco mi riguardano,
desideravo che il mondo mi venisse intorno,
da quando sono dio lascio fare alla vita ciò che vuole, più che
svegliarmi io sorgo la mattina
come il sole, sono molto vigile e molta distaccata, ho smesso totalmente o quasi di pensare,
smobilitare se stessi
vedere senza esaminare, smetterla dintervenire di cercare di funzionare,
ora la mia vita si perfeziona senza fine, si dispiega e si prolunga da un secondo
allaltro senza intoppi senza deviare, il mio spirito si è svincolato
da se stesso, lutile e linutile si è finalmente dissipato,
non ho più il prurito della comunicazione, rinvio al mittente tutte le
parole che mi arrivano, le ascolto, ma sono svincolata, io sono infinitamente
svincolata,
ogni pensiero, ogni forma di vita dopo un po ci blocca in qualcosa, da
quando sono dio ha preso casa nellirreale, nellindifferenza riguardo
ad ogni forma di realizzazione, ovviamente il dio che ha fatto il mondo è
un gran cialtrone, troppo attivismo,
quelli che lavorano per fare qualcosa sono degli appartamenti daffitto,
quelli che tracciano una strada difficilmente potranno tornare negli spazi,
il fallimento è la mia energia e anche la vostra, proprio ciò che abbiamo sperperato, ciò che ci inquieta e ci preoccupa è il nostro serbatoio di energia,
gli uomini di successo sono uccelli con unala sola, sono alberi senza
rami,
io che mi sono isolata, io che mi sono fatta ignorare ora ricevo nel breve spazio
di questa camera linaudita rivincita di una libertà incomparabile
e sono disponibile, infinitamente disponibile ad arrivare al vuoto del soggetto,
di ogni soggetto,
sappiate che dio non vuole più ascoltare chi si sforza al profano e dietro
ad esso si trascina
il cuore prende una posizione elevata, diventa belvedere solo in chi è
dilatato trafitto da desideri puri,
la piaga portale della meschinità, la religione dei blasfemi, le greggi
che vanno dietro al montone della moneta
dora per tutto questo non ci saranno più fortificazioni,
saranno sempre mali e malesseri e pensieri di sgradevolezza,
tuttavia anche se adesso sono dio
penso che sempre con gli uomini almeno un filo vada conservato, ma non pensate
dinfliggermi troppi segni della vostra ingombrante esistenza,
preferisco la palafitta delle mie cellule
piuttosto che muovermi tra le braccia stravolte dei vostri desideri per sempre inappagati,
sappiate anche questo, non avete più le vostre parole, di fronte a me
ho le facce dalla bocca perduta,
nessuno di voi sa qualcosa più dellaltro,
pausa
io voglio un amante dalla testa frizzante, uno che voglia scalare il versante
aperto della vita
un grande malato, uno che sia fuori dalle fasce riposanti della salute,
non me la sento di donare tutta la vita a un problema sbagliato,
non voglio più vivere con la gola stretta, seguirò lodore
della fine di un giorno estivo, mi farò contenere in poche lacrime perché
non me la sento più davere ragione,
perché si è perduto il segreto degli uomini, perché non si sogna più ma si è sognati,
perché russiamo sopra alle nostre anime,
perché si beve lacqua senza sete e si va nella pietra senza ferirsi,
breve pausa
permettetemi ancora di ricordare che la vostra colpa è aver permesso
che disperazione e stanchezza si unissero, non era una scelta obbligata, luomo
è un essere movimentato
può avere la rapidità di una freccia e libernazione di un serpente, può smarrire il suo destino ma può ghermirne un altro allimprovviso,
può indagare sui sogni di uno scarafaggio, sullautismo di un buco
nero, può spiare lalito di un vitello, può far da mangiare
ai cani e ai matti, può dirsi poesia e rovina, può aver maniere
da uccello notturno e lavori da miniera,
breve pausa
alla fine cè unultima cosa che vi devo ricordare,
non si viene al mondo solo per poppare.